Chiesa San Matteo Sala

(Sala – Belluno)

San Matteo, una piccolissima chiesetta che vanta origini antiche, si trova nell'abitato di Sala, sede un tempo di una guarnigione in armi longobarda. Questa piccola chiesa ha avuto una vita travagliata: dalle " Cronache Bellunesi " di Clemente Miari, canonico della Cattedrale di Belluno, si sa che venne consacrata il 31 -05-1406, fu costruita da Antonio degli Agei e dotata di una pala d'altare dipinta da Simon da Cusighe nel 1386 oggi perduta.
Proprio la data di questa pala ci fa presumere che la chiesa fosse più antica e solo ampliata con la consacrazione. Dalle visite pastorali di età veneziana si sa che la chiesa aveva anche un piccolo camposanto. Purtroppo i continui contrasti tra la famiglia Sala (da cui la chiesa dipendeva) e i Canonici della Cattedrale cui spettavano i controlli dell'amministrazione, portarono alla sospensione del culto per lunghi periodi.
Profanata poi durante la prima guerra mondiale dal 1931 non è più officiata. Nel 1985 la proprietà dell'edificio passò dagli ultimi eredi della famiglia Sala alla Parrocchia di Cusighe. Dal 1987 iniziò il consolidamento dell'edificio che permise di salvare la copertura originaria in pietra e il recupero di parte degli affreschi. Il ciclo pittorico all'interno della chiesa, restaurato, risulta purtroppo in più parti lacunoso, disgregato, perciò di difficile comprensione. L'apertura nell'800 di presbiterio e delle lunette dell'aula causò ulteriori danni. Oggi, entrando dall'ingresso principale, possiamo osservare: sulla parete di sinistra, sopra il velario, una "Ultima Cena " con la presenza sulla tavola di gamberi, poi due successivi riquadri, vicini al presbiterio, che risultano incomprensibili. Sulla parete di destra: un Santo recante un cartiglio (San Giovanni?), poi san Girolamo che sostiene il modellino della chiesa di Sala, seguito da un giovane taumaturgo seduto. Nell'ampio spazio successivo ci sono tre Vescovi con le insegne episcopali; alla fine due frati francescani. Più leggibili gli affreschi della parete di controfacciata.  
Ci sono tre scene: 1) San Giorgio che sconfigge il drago 2) San Lorenzo con la graticola e il Vangelo 3) due Martiri afffiancate da San Michele.
Il ciclo pittorico è opera di due diversi artisti. I dipinti delle pareti longitudinali sono stati attribuiti (Tiziana Franco) a un pittore del tardo '300 per concretezza volumetrica, sensibilità nordica e resa dei particolari, mentre gli affreschi della controfacciata (e della Madonna sopra l'ingresso minore) dimostrano una pittura tardogotica di matrice veneta del terzo- quarto decennio del '400.

 

 

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